Lui & Lei
LA PREDATRICE
di Fisk
16.09.2012 |
2.182 |
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"L'appuntamento era alle 20, 30 a Bologna..."
Conobbi Paola in una chat e dopo aver parlato per un paio di settimane, decidemmo di conoscerci.L'appuntamento era alle 20,30 a Bologna. Era luglio, avevo proposto quell'incontro e non nutrivo nessuna velleità
di conquista o corteggiamenti mirabolanti, anche perchè, i vari messaggi sul sesso e la sessualità che le avevo inviato tramite i discorsi fatti,
non avevano avuto i riscontri che speravo...
Arrivai in una Bologna calda e asfissiante, come solo un bolognese può conoscere, l'aria era talmente ferma che sembrava avesse spessore.
Ero in anticipo di qualche minuto e mi guardai intorno, un quartiere con molto verde ed un grande parco che si stagliava sul fondo,
prima dell'ingresso del parco c'era un locale, una sorta di street bar, mi avviai perchè quello era il luogo dell'appuntamento: davanti all'ingresso!
La vidi arrivare da un parcheggio, vestita molto sobriamente, gonna nera di lino fino al ginocchio, camicetta nera con la parte superiore un pò
trasparente che lasciava intravedere l'incavo dei seni e scarpe basse nere.
Mi aveva riconosciuto e procedeva verso di me, notai che era molto alta e pur sapendo che sono più basso di lei, la cosa non mi metteva
assolutamente in soggezione.....la mia statura è questa: prendere o lasciare!!!
Ci salutammo affettuosamente con un bacio sulle guance e nonostante quello non fosse, sicuramente il mio primo appuntamento con una donna,
provavo una sorta di strana emozione condita da un'ansia positiva.....entrammo nel locale e mi disse che aveva fame ma non voleva mangiare molto,
per cui prendemmo un aperitivo con qualcosa da smangiucchiare.
Iniziammo a parlare, il suono morbido della sua voce ed il tono calmo e misurato delle sue parole, allentarono in me le tensioni che si erano create
e quindi, placidamente, appoggiai i miei pensieri sulle sue parole e mi concentrai su di lei.
Paola non è una bella donna nel senso classico della parola, ma, la sua altezza ed il portamento le conferiscono una sensualità delicata e pudica che
la rendono appetibile e desiderata ,e di questo ne leggevo la conferma negli sguardi degli uomini che ci circondavano.
Notai che non mi guardava mai negli occhi e quando lo faceva osservava la fronte ed il mento.....guardava invece, con molta attenzione le mie mani,
e mi chiese per quale motivo avessi le unghie solo nella mano destra, gli risposi che ero un chitarrista e mi servono per pizzicare le corde e
dare più forza al suono, fù piuttosto divertita dalla mia risposta e così continuammo a parlare di argomenti vari per tutto il tempo senza mai
sfiorare l'argomento sesso!
Finimmo l'aperitivo e lei mi disse che voleva fare una passeggiata nel parco, uscimmo dal locale e c'incamminammo mentre i pensieri affollavano
la mia testa: chi è Paola? silenziosa nonostante le tante parole dette, timida ma determinata, intelligente sicuramete ma chiusa, di se mi disse
solo che era separata e null'altro. Mi piaceva ma avevo l'impressione di girare intorno ad un cilindro di vetro, inattaccabile, nessuna possibilità
di accedere più intimamente a lei.....chi è Paola?
Mi riproposi di non pensare più e lasciare che le cose seguissero il loro corso naturale.
Troppo attento ai miei pensieri, non mi accorsi che mi aveva preso sotto il bracco e mi stringeva piuttosto saldamente, ma non interpretai quel gesto
come un avvicinamento ma piuttosto timore, dato che eravamo al semibuio e c'era pochissima gente ma lei continuò la passeggiata ed
arrivammo in un punto dove non c'era più nessuno.
Di colpo si fermò e mi disse: tu mi piaci e senza darmi neanche il tempo di dire qualcosa, mi bacio sulla bocca. Un bacio forte, violento,
esercitava una forte pressione sulla bocca e dato che era più alta di me mi dominava, la sua lingua serpeggiava dentro di me cercandomi i denti
ed il palato, ero frastornato ma nonostante tutto mi ero abbandonato a lei inerme e nonostante la ''sopraffazione'' la cosa mi piaceva.
Un bacio lunghissimo senza fiato......quando si staccò da me aveva le labbra gronde di saliva, la guardai e non aveva più lo sguardo basso anzi
era sfrontato e malizioso, gli occhi non erano gli stessi ed anche le movenze erano cambiate.....un'altra donna!
Mi prese per mano e mi disse: ti voglio adesso....vieni con me le dissi: ma Paola..... dove quì?.... vieni con me e non parlare, rispose.
Iniziammo a camminare velocemente in mezzo a sentieri e avevo l'impressione che lei conoscesse molto bene.
Arrivammo in una radura dove c'era una grande panchina di legno, protetti dagli alberi ci sedemmo.....non c'era nessuno.
Ricominciammo a baciarci con la foga di prima, le iniziai ad accarezzare il corpo apprezzandone le curve e i brividi che ne scaturivano,
il seno era gonfio e vibrante, con le aureole raggrinzite ed capezzoli duri come chiodi, ne sentivo la consistenza fra le dita.
Il suo respiro diventava sempre più affannoso e pesante, roteava la testa come un'invasata....la baciai sul collo e le sfuggi
un grappolo di gemiti piacere.
Scivolai con la mano fra le sue gambe che oscenamente spalancò per farmi accomodare meglio, appoggiai la mano sulle mutandine che erano fradice
di umori ed iniziai ad esplorarle la vagina.....le grandi labbra un pò increspate, quelle piccole più sode e semplici, la linea del taglio e quel
clitoride così gonfio e duro come un piccolo pene in erezione.....
Ero eccitatissimo, mi alzai dalla panchina e le infilai la faccia fra le gambe, gridava come una pazza, alzai la testa e dissi: ci possono sentire
rispose: non me ne frega niente....ti prego continua a leccarmi continuai infilandole la lingua dentro e mordendogli il clitoride con le labbra
ormai era fuori di sè e si abbandonò ad un orgasmo copioso e liquido.
Alzò la testa e mi tirò a se con forza, mi sbottonò i pantaloni e liberò il pene.....voglio il tuo cazzo....vieni quì dammelo, ti voglio bere
fino all'ultima goccia, voglio sentire il tuo sapore.
Apri la bocca con voluttà e accolse il cazzo fino in fondo, sparì nella sua bocca e sentivo la cappella che spingeva sulla gola, poi,
ritirò indietro la bocca lentamente, risalendo l'asta fino alla cappella, con la lingua giocava dove il prepuzio e il glande s'incontrano risucchiandomi
talmente forte da farmi male, stavo impazzendo dal piacere però mi ritrassi indietro per il dolore e lei mi disse:
dove vai?....vieni quì ti voglio far morire!
Si alzò, mise la mani in tasca e ne tirò fuori un profilattico...che vuoi fare? ci possono vedere non temere non ci vedrà nessuno, rispose
con un sorriso malizioso e gli occhi iniettati di sangue.
Mi fece sedere sulla panchina e lei si mise sopra di me, prese il cazzo duro come una pietra e se lo infilò dentro lentamente...poi sprofondò!
Gridava e si muoveva come una forsennata e mi diceva: senti come ti scopo? ti piace come ti sto scopando? adesso ti scopo più forte
Io ormai avevo perso il controlo di tutto e vibravo alla sua stessa intensità, mi sentivo succube però mi piaceva, lei aveva la pelle
che scottava e tremava continuamente, avevo le gambe ed i pantaloni bagnati...era venuta ancora!!!
A quel punto mi alzai e la presi in tutte le posizioni, la scopai con forza da dietro mentre le tormentavo i seni con le mani, le strinsi
il clitoride con le dita e sentii le pareti della vagina allargarsi e far scorrere un nuovo fiotto......
Ero eccitato come non mai e non riuscivo a venire, i testicoli mi facevano male, continuai a pomparla con forza e fù a quel punto che lei
mi disse: lo voglio nel culo... io non credevo a quello che stavo ascoltando, la piccola Paola, timida ed introversa ma profondamente troia
nell'anima e questa sua duplice veste m'intrigava e mi soggiogava allo stesso tempo!!! La girai le feci allargare bene le natiche e la penetrai
nel culo, sentii il cazzo risucchiato e dalla sua bocca uscì un rantolo soffocato: spaccami il culo porco...non aspettavi altro dimmelo,
ti piace il mio buco......pompami porco, scopamiiiiiii... gridando!!!
Affondai nel suo culo più volte e dopo un pò le dissi che stavo per venire e lei: tiralo fuori devi sborrarmi in bocca Lo sfilai, tolsi
il presevativo e le venni in bocca....tre spruzzi, uno in faccia e due in bocca, raccolse col dito lo sperma sul viso e lo portò in bocca e
poi.....ingoiò!!!
Ci accasciammo sfiniti,lei a terra ed io sulla panchina per riprendere forze e fiato, ci vestimmo lentamente senza dire una parola e senza dire
una parola c'incamminammo verso l'uscita, poi lei mi disse: quando ti rivedrò? la prossima volta voglio farlo su un letto e con la doccia a
portata di mano la guardai e sorrisi promettendole che ci saremmo rivisti presto, sorrise anche lei e mi baciò sulla bocca teneramente, adesso
vado via è tardi...ciao a presto.
Mi avviai verso la macchina, entrai dentro e vidi che Paola era davanti all'ingresso del locale, lei non poteva vedermi, aveva l'aria impaziente
e guardava verso la strada, poco dopo arrivò una macchina e ne scese un uomo, lei si avvicinò, lo baciò sulla guancia, lo prese sotto il braccio
e si avviarono verso il parco. La curiosità divenne insopportabile e decisi di seguirli, ero distante ma li vedevo bene, ad un certo punto
scomparvero dalla mia vista, affrettai il passo ripercorrendo le stradine già note, ad un tratto sentii la sua voce e mi bloccai, guardavo intorno a me
e poi la vidi.......l'uomo in piedi mi voltava le spalle e lei inginocchiata col suo cazzo in bocca, le teneva la testa fino a soffocarla, io
rimasi impietrito a guardarla, ero a pochi metri.
Sfilò il cazzo dalla bocca e iniziò a succhiargli i testicoli...ad un certo punto scostò la testa e mi guardò, ero imbarazzatissimo perchè convinto
che non mi vedesse, mi sorrise e ricominciò a succhiare, lentamente mi voltai e tornai indietro.
La domanda che mi aveva assillato per tutta la serata trovò una risposta! Chi è Paola?
Paola è una mangiatrice di uomini.....una predatrice.....avevo conosciuto una vera predatrice!!!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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